

Manfredonia, Castelvolturno,
San Ferdinando. Prefetti al lavoro
Cappetta: “Legalità, sicurezza, integrazione, ambiente.
Questo il Piano per Castelvolturno”
Il Prefetto Francesco Antonio Cappetta,
Commissario Straordinario di Governo per l’area di Castelvolturno,
spiega come sta intervenendo. Puntando a progettualità
integrate
di Fabrizia Bagozzi

Prefetto Cappetta, quando si è insediato si è trovato di fronte a un contesto sociale molto difficile.
Castelvolturno è una realtà fortemente degradata, innanzitutto per la presenza di un numero di immigrati irregolari che si aggira attorno alle 15mila unità, oltre a 4mila regolari, che vivono in alloggi abusivi, occupati anche abusivamente. Ed è proprio grazie alla grande disponibilità di alloggi che si deve la forte confluenza di immigrati in questa parte di territorio. A ciò va aggiunto un grosso traffico di droga, la prostituzione e il degrado ambientale. Nell’ambito della ‘Terra dei Fuochi’, nella provincia di Caserta, è il Comune di Castelvolturno ad avere il maggior numero di incendi di cumuli di rifiuti, anche speciali.
Quali priorità di intervento si è dato?
Ho formulato un Piano d’interventi, come prevede la legge istitutiva della figura del Commissario, con un pacchetto di 23 milioni di euro, oggetto di un Protocollo d’Intesa, firmato a febbraio dal Ministro dell’Interno, dal Presidente della Regione Campania, dai Capi Dipartimento del Ministro dell’Interno e dal Prefetto di Caserta.
Quali i punti fondamentali del Piano?
Le linee direttrici sono tre. La prima è il recupero della legalità e della sicurezza della popolazione, con due interventi. Innanzitutto l’implementazione di un sistema di videosorveglianza attiva, che prevede una serie di telecamere di ultima generazione e droni che inviano le immagini direttamente sui tablet e sui cellulari del personale in servizio. A seguire, l’abbattimento delle costruzioni abusive, che si trovano sul mare e che sono il primo simbolo della vergogna di questa comunità, perché è qui che si consuma il traffico di sostanze stupefacenti e il mercato della prostituzione. Non va dimenticato che fino a qualche anno fa Castelvolturno era la più grande piazza di spaccio d’Europa.
Per quanto riguarda l’integrazione?
Prevediamo di ristrutturare alcuni beni confiscati alla criminalità organizzata per adibirli a laboratori – da destinare a ragazzi italiani e stranieri – di cucina, di lingua, di musica, di artigianato e, ovviamente, di legalità. Sono interventi finanziati sia con fondi comunitari, di competenza regionale, come i POR, sia con fondi comunitari di competenza statale, come i PON Legalità. Pensiamo di impiegare fondi FAMI per l’arredamento degli immobili, il potenziamento delle strutture sportive e delle palestre, avviando anche progetti di insegnamento per strada. A Castelvolturno ci sono infatti livelli altissimi di evasione scolastica che rendono necessario l’intervento di insegnanti di strada per avvicinare i ragazzi alla scuola.
La terza linea è l’ambiente?
Si prevede la realizzazione di un impianto fognario, per 7 milioni di euro, nella zona cosiddetta ‘destra Volturno’, la più degradata. E l’organizzazione di un’isola ecologica per gestire la raccolta differenziata oltre alla costruzione di una barriera per tutelare la costa, soggetta a erosione.
Quanto è decisivo fare in modo che i vari attori del territorio lavorino insieme?
L’esperienza dimostra che è fondamentale avviare processi di collaborazione, finora mai perseguiti fino in fondo. La figura del Commissario Straordinario è stata istituita proprio per provvedere al coordinamento fra le istituzioni, per mettere a frutto risorse, già a disposizione, che troppo spesso non vengono utilizzate come si dovrebbe. Oggi abbiamo messo insieme 6 milioni di euro, del Ministero dell’Interno, e 16 milioni di euro di fondi comunitari, per tramite della Regione Campania. Abbiamo così potuto cominciare a lavorare su progettualità integrate, che si completano reciprocamente. È questo il modello da seguire. E da affidare a chi ha la capacità di fare rete e sviluppare relazioni. Qui l’attività privata, e in particolare del Terzo Settore, è fondamentale, anche se è necessario selezionare realtà che sappiano effettivamente elaborare progettualità e realizzarle e che hanno dimostrato, negli anni, di avere capacità e professionalità per farlo.
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